Blog parallelo

mercoledì 28 febbraio 2018

Cronaca bruna: febbraio 2018

Potare il ribes è sempre un dramma perché mi pare un peccato troncare i polloni basali in eccesso. Papà ripete che ne ha troppi, che a potare bisogna esser decisi, che l'impianto non respira... Alla fine li lascio praticamente tutti, eccetto quelli vecchi e quelli malconci.
Di norma ogni pianta dovrebbe avere una decina di polloni produttivi e i rimpiazzi per gli anni venturi. La potatura sarebbe fattibile in questi termini col ribes nero, che ricaccia polloni in continuazione, ma il ribes rosso... dopo anni ne ha fatto spuntar uno solo (foto)...!



Non so se sopravvivrà all'ombra del fratellone, ma tra i ribes il noce non poteva stare.

Le gemme rosse del mio mandorlo seminato tre anni fa.

Non posso tagliar l'erba sotto al melograno, priverei del tetto verde il formicaio e le sue abitanti in letargo. I rovi che serpeggiano nel campo si rivelano utili come spaghi di fortuna. I fili di ferro plastificati dopo cinque anni di intemperie cominciano a decomporsi.


2017 - CRONACA BRUNA - marzo 2018

domenica 11 febbraio 2018

Alternative alla vanga valide ce ne sono?

S'avvicina la primavera, l'orto è ridotto a una distesa d'argillosa terra compatta e come ogni anno interrogo google se mai qualche visionario-filantropo-inventore abbia escogitato una valida alternativa alla vanga (anzi, quest'anno più di prima visto che la recidiva dell'ernia è sempre in agguato).  
Voglio dire, ogni giorno il genere umano sforna soluzioni per ogni sorta di inconveniente sul pianeta Terra (e al di fuori di esso), però l'umile attrezzo agricolo chiamato vanga rimane immutato nei millenni! E per millenni l'uomo si spacca la schiena, perché l'orto vuole l'uomo morto (proverbio italico).
Che l'attrezzo venga snobbato, che non esistano alternative? No e no, le alternative esistono eccome (nella foto la Tecnovanga della Walmas).

L'aratro ed il suo vomere. Pensateci: quale funzione svolge la vanga? Ben due:
  1. rivolta la terra come l'aratro
  2. la sminuzza come la zappa.
Il vomere dell'aratro, tuttavia, per tagliare il suolo ha bisogno di una forza motrice che un essere umano da solo non può sviluppare. Per questo l'aratro s'avvale di una trazione meccanica o animale.
La trazione meccanica:
Coi cingoli, preferibili alle ruote perché distribuiscono il peso su una superficie maggiore.
La trazione animale:

Una trazione antiquata, superata, dicono i più. Un saggio, tuttavia, ha fatto loro notare che il bue, se si guasta, fornisce quintali di carne.
A mio modo di vedere, entrambe le modalità di trazione hanno un difetto: occorre loro un certo spazio di manovra per girarsi e procedere con l'aratura per il verso opposto. L'orto di casa non dispone del suddetto spazio. E poi bisogna star attenti a non pestar la terra appena rivoltata, sennò si rende necessaria la zappa. O la motozappa.

La motozappa, comoda ma non definitiva. Sminuzza le erbe e spacca le zolle che è un piacere, ma di sicuro non rivolta la terra come la vanga. Men che meno come l'aratro. Non consente nemmeno di concimare in profondità, visto che non crea gli appositi solchi. Non scava nemmeno molto in profondità. La motozappa è solo una zappa motorizzata, sennò la chiamavano motovanga...!

La tecnovanga promette miracoli:
Non è altro che una vanga con un meccanismo brevettato che sfrutta il principio della leva, inclinandosi come il badile (guarda caso mi capita di vangare col badile). Di sicuro agevola la vangata, ma che quest'ultima diventi meno faticosa non ci scommetterei: la zolla di terra va comunque sollevata e rivoltata. Questo peso gestito lontano dal corpo rimane micidiale.
E poi la tecnovanga costa settanta euro, il doppio di una buona vanga tradizionale.

Altre "vanghe magiche":

Come gli fan notare alcuni utenti nei commenti, questa vanga a fulcro a due tempi funziona solo con la terra morbida. E, aggiungo io, si rivela alquanto scomoda per tutte le operazioni secondarie con quell'affare posteriore.
 
Dall'Europa orientale arriva quest'altra variante. La vangatura tuttavia, in presenza di terreno argilloso, la vedo dura.

Ma, in fondo, vangare serve veramente? In un'ottica di pulizia sì: rivoltare le zolle consente di cacciare l'erba sottosopra. Ma a quale prezzo? L'ecosistema del suolo viene stravolto: i lombrichi, abili concimatori, vengono sbalzati in superficie, preda dei merli, le preziose micorrizie cresciute tra le radici degli ortaggi preesistenti fanno anch'esse una brutta fine. Così mi avevan detto alla presentazione dell'orto sinergico e biodinamico.
E poi non c'è molto da fare, la terra argillosa la si lavora coi macchinari. Ostinarsi a vangarla a mano non so quanto valga la pena.