Blog parallelo

venerdì 10 giugno 2016

Coltivare le arachidi, parte 1

La semenza genuina. In dialetto le chiamano bagigi, in italiano sono le noccioline americane, il nome corretto è arachidi e quello completo è Arachis hypogaea (L., 1753). Perché varietà ce n'è più d'una e io ho cercato quella originale, non i soliti incroci del cultivar moderno.
Ho provato a seminarle.

Provenienza Sri Lanka!? Sul sito era indicato "Spain". Allorché chiedo chiarimenti al venditore, che suonano tradotti più o meno così:

  • Ma scusa, come mai il timbro postale riporta Sri Lanka?
  • Ma no, ma no, sono spagnole, signore. Le merci in vendita internazionale fanno giri strani, signore. Si fidi, signore. 
  • Sarà. (omesso: Come parli mi sembri più indiano che spagnolo...)

Maggio: primo tentativo di semina nell'orto. Sebbene le arachidi siano una pianta tropicale, soprattutto questa che è la varietà originaria, non faccio niente di nuovo: mio nonno le coltivava e pure dalla commessa del Ciba di Trento mi ha confidato che diversi coltivatori di arachidi trentini si rivolgono a lei per la (cara) semenza.
Vado al sodo. La semina in terra piena si rivela deludente: passano le settimane e le duecento noccioline pare siano rimaste morte e sepolte. Quindi smuovo la terra e scopro solo una ventina superstiti che sono riuscite a germinare, morsicchiate in più punti da formiche e compagnia bella. Le ho rimesse a dimora.

Giugno: col vaso già meglio. Ho comprato arachidi non trattate, ergo vanno seminate in un terriccio privo di qualsiasi bestiolina. Potevo arrivarci prima!
Come volevasi dimostrare, protette dalla voracità degli abitanti del suolo, le arachidi germinano praticamente tutte. Purtroppo però il tempo passa e siamo già giugno.

Primi di giugno: messa a dimora delle piantine. Meglio tardi che mai...

SEMINARE LE ARACHIDI - PARTE 2

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