Blog parallelo

giovedì 16 aprile 2015

Estirpare le erbacce dell'orto a mano

Il miglior diserbante è la nostra mano. Erbacce, malerbe, erbe infestanti... chiamatele come vi pare, non possono mai mancare in un orto tradizionale. D'altronde la terra è concimata e quindi ricca di nutrienti, pulita e quindi invitante per ogni pianta pioniera che cerca un po' di spazio vitale e di luce.
Piaga o non piaga, di sicuro le erbacce entrano in competizione con i nostri ortaggi, quindi è bene rimuoverle con una certa frequenza. Se la terra è morbida, basterà estirpare le erbacce sgradite a mano, con quanta più radice possibile. Se però l'avete calpestata e quindi compattata, l'unico modo è ricorrere alla zappa, altrimenti vi assicuro che dopo vi doleranno i polsi...

Un tenace apparato radicale, l'asso nella manica delle erbacce.

Quando poi le erbacce si mischiano agli ortaggi, la situazione si fa critica. Per questi zucchini altro che zappetta e secchio, dovevano darmi una pinzetta per i peli formato maxi! Intervenire implica una serie di danni collaterali da non sottovalutare: dal calpestare gli ortaggi a estirpare loro stessi per errore!



Erbacce estirpate cotte al sole:
Sì, lo so, con le fragole è meglio usare il telo pacciamante, ma questo è un orto alla vecchia. Estirpo quindi le erbacce a mano nelle giornate di sole, cosicché le loro radici scoperte abbrustoliscano per bene. Ammetto che questa è perfidia.
Tra le cipolle, per fortuna, che si accontentano della pioggia, le erbacce sono meno numerose e di conseguenza anche gli interventi dell'ortolano lo sono.

Discorso differente per gli ortaggi che richiedono irrigazioni frequenti:
Occorre dosare bene l'acqua e indirizzarla solo alla base degli ortaggi; preferire quindi l'annaffiatoio a sistemi d'irrigazione magari più comodi, ma che bagnano tutto il terreno, erbacce incluse.

Vanga e zappa, le maniere forti:

Il rimedio più drastico per ripulire il terreno dalle erbacce è girare la terra con una vanga, seppellendo quelle sottosopra. Operazione che mi tocca fare ogni anno, tra le altre cose.
Nei mesi successivi è bene procedere con frequenti sarchiature. La zappa, strumento per eccellenza per rimuovere le erbe infestanti, consente di smuovere la terra e separare quest'ultima dalle loro radici. Per questo non bisogna calpestare l'area lavorata, altrimenti vanificheremo tutti i nostri sforzi. Bisogna inoltre sperare che non piova nei giorni successivi: le gocce di pioggia, oltre a mantenere idratate le erbacce morenti, ripresserebbero il terreno addosso alle radici

Morale: non si può pretendere di tenere l'orto perfettamente in ordine, è assurdo il concetto di pulizia presente nella zucca di tanti ortolani. Il contrasto alle erbe infestanti dev'essere complementare, nel senso: raccolgo le fragole e nel contempo estirpo l'erba o zappo la terra per creare il rincalzo alla base degli ortaggi e nel contempo colpisco anche l'erba. Altrimenti non vale la pena.

Erbacce utili. Cosa farne poi delle erbe estirpate? Io tendenzialmente le lascio al loro posto, alla stregua della pacciamatura, ma se sono troppe finiscono nel composter. Altrimenti possono tornare utili per consolidare il pendio o rinverdire il terreno smosso.
Non dimentichiamoci infine, del sovescio. Far riposare l'orto o una parte di esso, trasformandolo dunque in un prato, migliora la fertilità per le colture dell'anno successivo.

Le erbacce tornano utili anche per pulire gli attrezzi dalla terra argillosa.

ERBA O ERBACCE? - TAGLIARE L'ERBA CON IL FALCETTO

venerdì 10 aprile 2015

Seminare la palma da dattero e i travasi

Quando vedo le palme qui in Trentino mi viene da (sor)ridere. Pensano di coltivare le noci di cocco come ai Tropici? O i datteri, che vogliono temperature di 40 gradi per far maturare i frutti? O piantano le palme solo a scopo ornamentale? (che cosa hanno di ornamentale le palme in mezzo alle montagne francamente non lo so)
Beh, se devo essere sincero anch'io mi sono seminato una palma da dattero tre anni fa. Più per il gusto di seminare che altro. E ora ho una piantina.

Inizio-fine agosto 2012: germinazione del seme di palma da dattero:
Semenza in un vasetto dello yogurt (formato grande). Terriccio sempre umido e con tutta quell'argilla espansa deve essere stato anche ben drenato.

Inverno 2012-inverno 2013: crescita lenta
La prima foglia chiazzata e una piantina di zucca o di zucchino (non ricordo) che gli è germinata accanto.

Febbraio 2014: primo travaso
Leggo che la palma da dattero ha radici lunghissime, indispensabili per attingere all'acqua nelle zone desertiche. Quindi temo che il vasetto dello yogurt si sia fatto stretto e opto per una bottiglia, ben più fonda.
Tirata fuori dal terriccio, effettivamente la radice è lunga e a forma di spirale, compressa in un habitat troppo angusto.
Posta nella bottiglia, la palma riprende a vegetare, con nuove foglie.

Aprile 2015: mi serve un portaombrelli. Dopo un anno anche la bottiglia si fa piccola, con la radice principale che riempie il sottovaso. E poi la bottiglia ha il problema che è trasparente: le radici non tollerano la luce solare. Per questo temo che mi serva un portaombrelli per tenere la palma a casa.
La mia palma da dattero ha quasi tre anni ora (con tre piantine seminate di carrubo a fianco). Alcune varietà fanno già i primi frutti a questa età, ma non è proprio il mio caso. Anzi, scopro che è una pianta dioica, quindi con fiori o maschili o femminili, quindi dubito fortemente che avrò mai un dattero...
Arriva il momento del secondo travaso.
Stavolta ho pensato a una soluzione modulare: posso allungare questo vaso a piacimento quando avrò altri barattoli di cacao vuoti. L'altezza non è eccessiva a confrontarla con la lunghezza delle radici distese. Ho aggiunto sabbia al terriccio e in fondo uno strato molto spesso di sassi, dove l'acqua in eccesso si possa accumulare.
Con altri barattoli appoggerò questo vaso direttamente a terra, di sicuro sembrerà meno pericolante (mi sa tanto di torre di Pisa ora).