Blog parallelo

sabato 5 luglio 2014

Edge of tomorrow: merita il sequel

Edge of tomorrow Senza domani è un film che mi è rimasto impresso (di questi tempi capita raramente), l'ho pure guardato due volte di fila. Perché è un vero film di fantascienza, non è il solito remake-ciofeca come Godzilla e via dicendo. Un film dalla trama geniale, liberamente ispirato al romanzo All you need is kill, del giapponese Hiroshi Sakurazaka. Alcune scene mi ricordano Matrix, come il ritrovo segreto nella fabbrica di esoscheletri con lo scienziato, gli stessi esoscheletri, i combattimenti acrobatici contro i Mimics, le creature aliene che hanno invaso l'Europa.
Edge of tomorrow lascia aperti molti interrogativi sui quali fantasticare, proprio per questo merita un sequel.

Per chi dovesse ancora vedere il film, ecco il trailer che dà una bella infarinatura:


Attenzione: ora inizia l'area spoiler, chiunque non avesse visto il film procede a suo rischio e pericolo.

Tom Cruise gira ancora in moto, ma non è Top gun o Mission impossible
Tom Cruise non è più il giovanotto di Top gun, ideale per il ruolo della recluta del romanzo originale, ma se la cava comunque egregiamente nei panni di Kage, ufficiale degradato a soldato. Gli è rimasta la stessa aria spavalda e recupera un certo spessore, dopo l'interpretazione un po' piatta nel film Oblivion.
A detta dei più maliziosi, la trama di Edge of tomorrow contiene vari collegamenti con la filosofia di Scientology, il culto a cui è affigliato (guarda caso) Tom Cruise. Quali sarebbero? Forse l'immortalità dell'essere umano, che continua a reincarnarsi dopo la morte, e i poteri straordinari nascosti nella nostra mente. Nel film il soldato Kage perfeziona le proprie abilità morendo in continuazione, avendo assorbito il potere che rende invincibili gli alieni invasori. Con la morte egli infatti resetta il tempo ma non la propria memoria, tornando indietro di un giorno con nuova esperienza accumulata.

lo sguardo consapevole di Emily Blunt nella mia scena preferita
Emily Blunt interpreta la sergente Rita Vrataski, uno dei pezzi forti del film. L'unica che ha condiviso in passato il dono del soldato Kage, l'unica insieme a uno scienziato che può comprenderlo e l'unica che può addestrarlo a dovere. Ritornando a usare Matrix come pietra di paragone, ecco una nuova Trinity, spietata ma dall'animo comprensivo.
Curioso vedere come lei si adegua ai tempi dell'altro. Nel senso: ogni giorno le compare di fronte uno sconosciuto che le spiega i progressi e lei capisce al volo. Ciò è possibile solo perché anche Rita Vrataski ha vissuto l'esperienza del reset temporale e si immedesima. Il bello è che, oltre alle mere questioni belliche, il soldato Kage si sta innamorando di lei, a forza di rivivere la stessa giornata in sua compagnia. Il bacio finale di Rita pare quasi una forzatura, considerando che (dal suo punto di vista) conosce lui solo da un giorno.


la faccia stressata di chi continua a rivivere lo stesso giorno centinaia di volte
A film concluso continuo a chiedermi: se Kage ha acquisito il potere del Mimic Alpha uccidendone uno, ora che ha ucciso l'Omega... ha il suo potere, giusto? Ogni volta che muore... chessò, tra 20, 30 o 50 anni, ricomincia tutto da capo a bordo dell'elicottero? O potrebbe provarci di continuo con la sergente full metal B Rita Vrataski suicidandosi ogni volta che lei gli rifila un due di picche? Cioè... Kage potrebbe diventare il padrone del mondo a forza di tentativi!
Ma soprattutto: alla sergente lui racconterà tutto o ruoterà i tacchi andandosene via col sorriso? Io non penso, mi pare abbastanza cotto di lei. E lei magari ci sta, pur non avendolo mai conosciuto prima, ma immedesimandosi in lui perché lei ha già vissuto quell'esperienza? Il problema è che il film si interrompe con la scena a metà ed è un peccato.
Proprio per questo, con tutti questi paradossi temporali e implicazioni varie, Edge of Tomorrow ha tutte le carte per un buon sequel. Se non lo fanno lo scriverò io. Lo intitolerò Edge of... yesterday.

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