Blog parallelo

venerdì 7 giugno 2013

Preparare la marmellata con i fiori d'acacia. Dolce come il miele

Prepapare la marmellata di fiori d'acacia
Tutto è cominciato la settimana scorsa. Un'amica mi fa: Sai come si chiamano quegli alberi spinosi con quei grossi grappoli di fiori bianchi? Quanto sono profumati! Io sapevo solo il nome in dialetto, che ho preferito non menzionare perchè con l'accento di lei suonerebbe leggermente volgare (...). Quindi, cerca e ricerca la traduzione, scopro che l'albero dai grappoli di fiori bianchi si chiama acacia. Che a dirla tutta il nome corretto è robinia.

L'acacia, albero americano
L'acacia (o robinia) è un albero americano inserito nel nostro continente alcuni secoli fa. Due i motivi: crescita veloce, che lo rende ideale per stabilizzare i pendii a rischio frana, e il nettare dei fiori, prediletto dalle nostre api per fare il miele.
Svariati i modi di mangiare questi fiori profumati: oltre alle famose frittelle della nonna, possiamo consumarli crudi direttamente dalla pianta o nell'insalata, fritti che diventano come popcorn e sottoforma di marmellata. In questo articolo ci concentriamo proprio sulla marmellata di fiori d'acacia (e di mela). Nell'appendice le frittelle.


Raccogliere i fiori d'acacia dall'abero
Ho raccolto i grappoli di fiori alla stregua delle piche di uva in vendemmia. Li ho assaggiati crudi e sono molto pratici da mangiare: si staccano dal gambo senza sforzo, esattamente come succede con i ribes. Il sapore invece ricorda più i fagiolini freschi raccolti dall'orto. Difatti la robinia è una leguminosa.
Li ho fatti asciugare un po' al sole perchè erano fradici di acqua piovana, poi li ho privati del gambo e raccolti in una ciotola.

Facciamo la marmellata...
Messi in pentola, a scaldare sul fuoco, non mi convincevano molto. Più che marmellata mi viene la minestra... Meglio rileggere la ricetta. Ingredienti: per ogni 200 grammi di fiori d'acacia servono 200 grammi di mele, il succo di metà limone e 180 grammi di zucchero. Bisogna cominciare facendo una veloce marmellata di mela (con il succo di limone) e solo dopo aggiungere i fiori, frullare per bene e lasciar cuocere per tutto il tempo necessario.


Con un pentolino ho messo in pratica la ricetta con relativa velocità. Ho spalmato la marmellata di fiori d'acacia e mela su un taralluccio (più di uno...) e l'ho assaggiata con estremo piacere. Esperimento riuscito, si può procedere con i lavori pesanti!

Ho smezzato i due chili di fiori d'acacia e i due chili di mela per lavorare con due pentole ed eliminare i tempi morti. In sequenza: le mele cotte con il limone e poi cambio pentola e zucchero (inferiore alla dose consigliata). Intanto vedete le mele delle seconda tranche appena messe a cuocere.
Aggiunti i fiori d'acacia ho frullato per bene con il frullatore a immersione. Poi la cottura della marmellata è proseguita a fuoco lento, messa da parte. Per ore: nell'ultima foto (mattino successivo) la prima marmellata, ormai pronta e ben asciutta, è affiancata dalla seconda. I vasetti si scaldano.

Marmellata di mela e fiori d'acacia: dolce come il miele
Procediamo all'invaso della marmellata ancora calda. Chiudere bene e capovolgere per sigillare il coperchio finché non si raffredda...
Anche stavolta mi sono tenuto da parte un po' di marmellata di fiori d'acacia e mela, da mangiare appena fatta. Dolce come il miele. Troppo zucchero? Sono rimasto sotto la dose consigliata, inoltre la marmellata deve essere zuccherata per diventare tale. Il fatto è che la mela è dolce di suo, i fiori d'acacia non sembravano molto dolci ma il nettare dentro ce l'hanno... Basterà spalmare la marmellata sul pane e non sui biscotti!
 
preparare la marmellata con le corniole selvatiche

Aggiornamento: frittelle di fiori d'acacia:
Oggi ho raccolto altri fiori d'acacia freschi e ho provato a preparare le frittelle! Bisogna immergerli (interi, col gambo) nell'impasto di farina, latte, acqua e un pizzico di sale e di lievito in polvere (un uovo opzionale). Lasciare friggere sul burro o sull'olio. Se le volete dolci bisogna aggiungere anche un po' di zucchero all'impasto e magari cospargerle dopo di zucchero a velo.

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