Blog parallelo

sabato 1 settembre 2012

Propaggine apicale con il rovo di mora, i lamponi e il prugnolo selvatico

La propaggine apicale, detta anche capogatto, consiste nell'interrare la punta, l'apice appunto, di un ramoscello flessibile dal quale fuoriusciranno le radici. Dopo circa un mese il contenuto del vaso potrà essere separato dalla pianta madre e trapiantato altrove.
Il sistema, molto affidabile a detta degli esperti, si pratica con il rovo di mora, ma anche per i lamponi e il prugnolo selvatico.
Ho provato con tutte e tre le piante verso la fine di agosto, il periodo indicato per il rovo.


Propaggine apicale con il rovo di mora
Il primo passo è scegliere il ramo di rovo giusto, con questi criteri:
  • che sia verde
  • della lunghezza giusta
  • flessibile
  • senza frutti/fiori
  • che sia di mora
L'ultimo punto forse fa ridere, ma distinuguere chiaramente un ramo di rovo dentro il groviglio spinoso non è affare da poco.
Portandoci dietro tutto l'occorrente (legherò la punta del ramoscello con uno spago, ma si possono usare anche dei pratici gancetti di ferro), si può iniziare l'operazione:

Lego il ramoscello di rovo con lo spago, che passa per i buchi del vaso (prima foto in alto), poi riempio quest'ultimo di terriccio. In alcuni casi ho fissato il vaso a un arbusto, visto che il ramoscello non era abbastanza lungo da raggiungere il terreno.
In totale ho fatto sette esperimenti di capogatto di rovo, visto che li lascio dove capita ed è meglio andare a tentativi, sperando che nessuno porti via i vasetti.


Propaggine apicale con i lamponi
Nel caso dei lamponi il sistema di propagazione migliore sarebbe trapiantare i polloni (piantine giovani che crescono intorno alla pianta madre) in primavera. Però ho provato il sistema comunque, avendo le piante comode a casa.
I passaggi sono gli stessi: si sceglie un ramoscello, lo si fissa in fondo al vaso e poi lo si interra. Stavolta non ci sono le spine...


Propaggine apicale con il prugnolo selvatico:

Con il prugnolo selvatico ho eseguito una sola propaggine apicale, avendo già praticato alla stessa pianta una propaggine, o margotta, tradizionale.
Sotto il vaso ho costruito le fondamenta, per non lasciarlo penzoloni come le propaggini di mora. A sinistra ho posto anche un rametto a tridente a protezione. Infine il vaso è stato opportunamente mimetizzato, trovandosi sui bordi di una strada e di una zona campestre frequentata.

Propaggine apicale:
interrare i rametti radicazione e cloni

foto scattate con una Fujifilm FinePix Z100fd e una Samsung EX1

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