Blog parallelo

domenica 27 maggio 2012

Ai laghi di Lamar in bici

I laghi di Lamar sono due oasi tranquille e nascoste nel verde, meta di tanti trentini e non solo, vicini a Terlago e ai suoi due laghi.
Per raggiungerli in bici, partendo da Baselga del Bondone, ho impiegato circa un'ora e mezza: mi sono inserito nella ciclabile che collega Terlago a Vezzano, ho raggiunto Terlago e poi ho iniziato la salita. Dopo diversi tornanti sono arrivato al paesino di Monte Terlago. Finalmente aggiungerei: da qui in poi la strada per i laghi di Lamar diventa quasi pianeggiante.
Appunto: Lamar dovrebbe derivare dal francese antico la Mare, che significa "la piscina".

Sulla strada tra il paesino di Monte Terlago e i laghi di Lamar si vede questo grosso masso erratico rotondeggiante. Potrebbe trattarsi del Sass Gris, il famoso (per gli esperti) macigno di porfido trasportato fin qui durante le glaciazioni.





Il primo lago che si raggiunge è il lago Santo. Non è una meta balneare, ma il posto ideale per una passeggiata tranquilla nel verde:

Il secondo è il lago di Lamar, con la sua spiaggia erbosa (oggi deserta, ma stava per piovere):


Le acque verdeggianti dei laghi di Lamar che affascinano tanti visitatori. Magari il colore è dovuto solo al riflesso delle alture circostanti, ricoperte di alberi. Chissà. Nelle acque del lago Santo galleggiano le ninfee gialle, nel lago di Lamar si vedono molti pesci, dalle dimensioni variabili:


Ci troviamo proprio sotto la Paganella con la sua Roda e il Gazza con la cima Canfedin:

Ritorno indietro. Le montagne dal paese di Monte Terlago: di nuovo la Paganella e, nella seconda, il monte Bondone, il Doss Nero e il monte Mezzana:

Sotto la pioggia (leggera), avevo notato il sole fare capolino tra le nuvole. Pensavo che la foto fosse venuta orrenda, tanto era in controluce (ha perso tutto il colore), invece la Cima Canfedin non delude mai (sarà per via dell'allineamento - non voluto - tra il sole e il traliccio e tra il sole e la cima?):

Al ritorno non scendo per i tornanti, preferisco allungare e fare una discesa meno ripida. Arrivo quindi a Covelo, passando per il Maso Ariol. Ne è valsa la pena:

E infine raggiungo Terlago, da lì la ciclabile, poi Vigolo Baselga e Baselga. A destra il castello di Terlago, posto in posizione strategica. Si vede, infatti, sia da Covelo che da Sopramonte, sfruttando i valichi delle montagne.
 
In ogni caso ritornerò sicuramente ai laghi di Lamar, col sole possibilmente. Si dovrebbero fare delle belle foto salendo sulle alture circostanti e poi devo ancora trovare l'entrata dell'Abisso di Lamar, una caverna che scende nelle profondità della terra (accessibile solo al personale esperto).

foto scattate con una Fujifilm FinePix Z100fd

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