Blog parallelo

venerdì 11 novembre 2011

Il crudo fantasy del Trono di Spade

Guardando la serie televisiva Il Trono di Spade (Game of Thrones) ho subito pensato a un fantasy ambientato in Gran Bretagna. La Barriera ricorda il Vallo di Adriano, la posizione della capitale dei Sette Regni quella di Londra, l'araldica della dinastia Lannister quella della monarchia inglese. La figura di Robb Stark, poi, assomiglia al Robert Bruce di Braveheart, il capolavoro di Mel Gibson.
Gli ingredienti del Trono di Spade sono quelli di ogni fantasy che si rispetti: guerrieri solitari (come i Raminghi di Tolkien), cavalieri di tutte le salse, anziani saggi e paesaggi suggestivi, ricostruiti in digitale sopra castelli realmente esistenti.
A differenza del Signore degli Anelli e delle pellicole per ragazzi, la storia del Trono di Spade (scritta dal famoso George R. R. Martin) racchiude un fantasy meno epico ma più realistico. Esattamente come nei romanzi di David Gemmel, non esistono i buoni e i cattivi e nemmeno le creature fatate, solo schiere di persone spietate e numerose scene di cruda violenza.

Ascoltate le mie parole, siate testimoni del mio giuramento. Cala la notte e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà, durerà fino alla mia morte. Vivrò e morirò al mio posto. Io sono la spada nelle tenebre, io sono la sentinella sulle mura. Io sono lo scudo che veglia sui reami degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte, per questa notte e per tutte le notti che verranno.
Il giuramento dei Guardiani della Notte




Sesso e violenza nelle serie televisive. L'evoluzione
Mentre alcuni titoli sono adatti a tutta la famiglia, Falling Skies di Spielberg, per esempio, altri lo sono meno:

  1. La serie televisa Roma (Rome), come trasposizione storica abbastanza fedele dell'antica civiltà romana, arricchiva e vivacizzava le puntate con scene di sesso
  2. Spartacus - Sangue e Sabbia, oltre al sesso ha fatto ricorso a numerose scene estreme e violente, con lo stile "fumettoso" di 300. Si può dire che tali scene erano il fulcro della serie, visto che la storia in sé si azzerava.
  3. Il Trono di Spade ha mantenuto la linea di Spartacus, anche se lo spessore della storia e dei personaggi porta in secondo piano le scene occasionali che capita di vedere.

La saga di R. R. Martin
Difficilmente una storia scritta su un libro sopravvive bene a una trasposizione cinematografica e viceversa. Sicuramente la durata di una serie televisa permette di mostrare una maggiore quantità di eventi. Si tratta di un problema spinoso per il cinema, costretto in due o tre ore a compressare tutti i capitoli di un libro.
D'altra parte, però, il grosso budget per le pellicole cinematografiche consente di ricostruire enormi battaglie, le scene epiche delle cariche di cavalleria o le creature mostruose, come nel caso del Signore degli Anelli. La serie televisiva, compresa quella de Il Trono di Spade, pecca sotto questo punto di vista: se ci fate caso le battaglie vengono accuratemente evitate, così come ogni altra cosa impegnativa e dispendiosa.
Quindi sono futili le opinioni dei lettori che si lamentano che quel personaggio non c'è, che quell'episodio se l'è inventato il produttore. Sono cose inevitabili. Le avevo sentite soprattutto per Io sono leggenda. Posso solo dire che in quel caso non avevo ancora letto il libro, esattamente come per Il Trono di Spade. Forse è un bene, forse un male. Sicuramente mi sono goduto maggiormente la visione.


Unico neo
Ho provato a guardare anche The Walking Dead e Falling Skies, ma sono troppo lente. Hanno troppi momenti morti (o non-morti?). Si capisce al volo che Il Trono di Spade proviene da romanzi di successo. Tuttavia la serie dura solo dieci episodi. Alla fine ti domandi: e adesso? Ci resti male e la saga riprenderà solo il prossimo anno, con altri dieci episodi. E poi ancora dieci e poi dieci e poi ancora dieci, finchè Martin continuerà a scrivere. Quindi bisognerà attendere o, magari, portare pazienza e aspettare che concludano tutte le stagioni per vedersele tutte d'un fiato.

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