Blog parallelo

domenica 10 ottobre 2010

[società] Le assicurazioni... a cosa servono? È solo speculazione.


Ho sempre trovato assurdo il sistema delle assicurazioni. Sembra che se non sei coperto da qualche polizza non puoi più fare nulla. Se hai qualcosa di valore, a cui tieni molto, ti viene suggerito di assicurarlo.

  • abbiamo bisogno di una copertura assicurativa?
  • l'assicurazione come incentivo a rischiare
  • l'assicurazione e l'insicurezza
  • si monetizza il valore delle persone e delle cose
  • l'inconcepibile assicurazione sulla vita
  • immaginatevi un mondo senza assicurazioni

Un cittadino modello ha veramente bisogno di una copertura assicurativa?
Ma anche no! Fermo restando che l'automobile è meglio non utilizzarla, se sei un guidatore prudente perchè hai l'obbligo di pagare il bollo? Se applichi correttamente il codice della strada e viaggi su un'auto a norma con pneumatici adatti e tutto il resto.. come fai a provocare un incidente? Non lo provochi, è facile da capire. Se proprio deve capitare qualcosa, capita per cause di forza maggiore (frana la montagna, il manto stradale è deteriorato, ect.) e in quel caso non sei responsabile.


L'assicurazione diventa un incentivo a rischiare.
Assicurare un bene significa levarsi molti pensieri dalla testa. Può succedere anche il peggio, tanto sono coperto, pensi. Se tu danneggi qualcosa o qualcuno ci pensa l'assicurazione. Le conseguenze diventano affar suo. Forse.
I rapporti sociali sono ridotti al minimo o spariscono tra gli attori del sinistro, dell'evento che ha provocato danni. Non c'è alcuna riconciliazione. Gli assicuratori diventano i mediatori tra le due famiglie coinvolte nell'incidente. Sono diventati uno scaricabarile. Loro sono contenti di farlo, se vi ricordate di pagarli, ovviamente.
Al giorno d'oggi nessuno ha le mani bucate e i casi vengono analizzati attentamente. Perchè esistono alcuni furbi che inscenano finti incidenti per intascare l'assicurazione. Chi si fa sfasciare l'automobile, che si procura una ferita. Gli assicuratori sono corsi ai ripari: si servono di periti, investigatori e di ogni metodo idoneo a cercare un motivo valido per non risarcire la vittima.


L'assicurazione diventa l'unica via che compensa l'insicurezza dei cittadini.
Già il termine assicurazione ha un significato confortante, rassicurante. Ti assicura, ti dà sicurezza, ti protegge. 
Bombardati come siamo dai mass media con le loro notizie di incidenti stradali, di epidemie, di atti terroristici, rapine a mano armata e via dicendo, cerchiamo un rimedio per vivere sereni. Uno dei tanti, sbagliati ovviamente, è ricorrere a una polizza assicurativa.
Dei genitori assicureranno il proprio figlio anche se rischi tangibili non ce ne sono. E se ci sono realmente, non conviene loro prendersi maggior cura di lui? Un capofamiglia assicurerà la propria casa piuttosto che prendere una parte attiva e metterla in sicurezza.


Ti sei assicurato... e allora?!?!

L'assicurazione monetizza il valore che noi abbiamo per le persone o le cose. Sembra ormai che ogni cosa abbia un costo, stabilito da chi, lo vedremo.
Un risarcimento finanziario ti restituisce una persona che hai perduto? I ricordi legati a un oggetto? Il significato che aveva per te? Impossibile.
Incredibilmente, poi, il risarcimento varia da persona a persona, a seconda della professione della vittima. Se con la macchina tirate sotto un ingegnere dovrete risarcire una cifra molto alta, se fate lo stesso con un disoccupato la cifra sarà molto meno consistente. Possiamo dedurre che gli assicuratori e gli avvocati giudicano la persone dalla quantità di denaro che riescono a produrre nel corso della loro vita. Il valore di una persona sembra risiedere nella quantità di denaro prodotta. Molto triste.
Così come alleggerirsi delle nostre preoccupazioni e dei nostri sensi di colpa cedendoli a professionisti, in cambio di denaro.

Le assicurazioni sulla vita.
Molte persone le hanno scelte, convinte che renderanno un futuro più roseo ai loro cari in caso di una prematura scomparsa, o, nell'eventualità, di una scomparsa più naturale.
Per me è un ragionamento inconcepibile. È un regalo di addio? Un motivo per suicidarsi? Un motivo per i parenti stretti di sbarazzarsi della persona assicurata? Sembra che la morte di una persona si colleghi a una ricompensa.
E poi non dimentichiamoci che l'assicurato continuerà a pagare ogni anno di vita e più passano gli anni, meno sarà il premio elargito in caso di scomparsa. Più anni di vita guardagni e più soldi perdi. A me pare un'assurdità colossale.
Se una persona ha un lavoro rischioso non deve preoccuparsi, non di questo almeno. Se gli capitasse qualcosa il risarcimento dell'azienda o dallo Stato c'è, senza buttare via una fetta dei propri risparmi in mano a speculatori. 


Un mondo senza assicurazioni.
Significa vivere con la testa sulle spalle, consapevoli dei rischi delle proprie azioni, capaci di considerare il valore vero delle persone e delle cose che vi circondano.
Ci sarebbe, quindi, più correttezza nei modi di fare, più buon senso, la giusta prudenza e meno speculatori che vivono delle vostre disgrazie. 


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