Blog parallelo

martedì 12 ottobre 2010

[comportamento] Ritrovare un oggetto smarrito.



Non esiste una guida affidabile per ritrovare un oggetto smarrito. Solo guide teoriche e consigli di qualche sapiente, che possono funzionare o meno. Che possiamo non ricordare durante lo stress della ricerca.
Il  più ripetuto è fare mente locale e chiedersi: dove lo hai messo l'ultima volta? Che domanda inutile. Se me lo ricordassi andrei subito a prenderlo! Il ragionamento scatta in automatico, non ho bisogno di sentirmelo dire.


C'è un solo teorema valido.
L'oggetto sparisce quando ne hai bisogno. Ieri cercavo il caricabatterie del cellulare. Io, per la cronaca, il cellulare non lo uso mai, ma è da ieri che aspetto una telefonata e ho bisogno di ricaricarlo. Ovviamente il caricabatterie si è volatilizzato. Tutta la sera a cercarlo, in tutte le camere, vicino a tutte le prese, dietro i mobili.
E alla fine? Sapete dov'era? Mi è venuto in mente pensando ad altro, ricordandomi della laurea dei miei amici. Ero andato a trovarli, a Forlì, con un borsone. Dentro il borsone avevo riposto anche il caricabatterie. Il borsone non era davanti ai miei occhi, altrimenti ci sarei arrivato molto prima. Era in un angolo su in soffitta. Lo perquisisco letteralmente ma il caricabatterie non c'è. Poi mi viene in mente che questo stava nella borsa da bagno, insieme allo spazzolino, lo shampoo... Quindi di corsa in camera, e là finalmente lo trovo. Due ore di ricerca.


Gli estremi rimedi.
Dopo una prima fase, ottimista, della ricerca, scatta lo stato di agitazione. Partono i pensieri più strani, privi di fondamento. I primi sono i sospetti che cadono sulla presunta sbadataggine di qualche famigliare o conquilino o su qualche scherzo dei bambini che girano per la casa. L'hanno preso per sbaglio o apposta, cominci a pensarlo con convinzione sempre maggiore. Alla fine, se riesci a trovare l'oggetto smarrito, ti rendi conto che era pura fantasia. Ognuno cerca di scaricare le colpe addosso agli altri.
Altrimenti, pensi all'ultimo posto dove sei stato, a una remota vacanza, magari. Contatti le persone che c'erano insieme a te e chiedi loro "avete visto per caso...". Non ti rendi conto che ti riferisci a qualcosa capitato un mese prima e, in questo lasso di tempo, sarebbero stati loro a contattarti per il ritrovamento.


I paradossi.
Quando sono fuori casa ripongo le mie cose in tasca. Ne ho sei, quattro nei pantaloni e due nella giacchetta. Eppure riesco a perdere il biglietto del treno anche là dentro. Comincio a rovistare in ognuna, a svuotarla e controllare centimentro per centimetro ogni anfratto. Imbarazzo a mille se c'è gente che ti vede indaffarato a perlustrare ogni tasca.
Infine ti accorgi che il biglietto si era infilato (da solo) in un taschino del portafoglio... e ti chiedi come sia possibile una cosa del genere. Probabilmente capita una volta su un milione. Sono sicuro che se volessi farlo di proposito avrei molta difficoltà. Provate voi a cacciare un biglietto nel portafoglio, quando questo è chiuso e sta nelle profondità della vostra tasca. Incredibile.
Questo discorso per spiegare che non si perdono le cose nel disordine, cioè, lo stato di disordine non è sempre necessario perchè sparisca qualcosa. Le cose le lasci in un posto ben preciso, tipo un cassetto, ma poi capita che lo apri e... sorpresa! L'oggetto non c'è più. C'è qualche illusionista a casa?


Una cosa positiva, alla fine, ci può anche stare.
Avete sì perso una marea di tempo a cercare (non è detto trovare) l'oggetto smarrito, tuttavia avete avuto anche l'opportunità di sistemare la vostra camera o il vostro angolo personale della casa. Spero che l'abbiate colta. Avete ri-memorizzato dove sono stati riposti gli alti oggetti a voi cari, nel caso abbiate bisogno di loro.
O forse, prede del rammarico, avete messo a soqquadro tutto.
Chissà se è emerso qualcosa che avevate smarrito ancora prima!


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