Blog parallelo

domenica 1 agosto 2010

[reportage] Escursione sul Piz de Levico

Sabato siamo saliti sul Piz de Levico (Pizzo di Levico), partendo dal Passo Vezzena e risalendo per il pendio dolce, meridionale, sulla strada militare che serviva il forte austroungarico Spitz Verle. La via d'accesso settentrionale, utilizzata anche durante la Grande Guerra, è molto più difficile e ci sono diverse lapidi di scalatori precipitati al di sotto che lo testimoniano.
Il Piz domina la Valsugana e consente di ammirare, in una giornata serena, un panorama veramente notevole.
 
 Appena partiti. La cima (chiara) del Piz del Levico si intravede appena, oltre a quella coperta dal bosco.
 
Breve sosta alle rovine del forte di Busa Verle. L'interno è saturo di macerie.
 
 
Quasi in cima. Guardando giù, verso il punto di partenza, i famosi altipiani.
Visuale sui laghi di Caldonazzo e Levico, con i relativi paesi. Alcuni metri più avanti si apre lo strapiombo.
 

Ecco la cima, dominata da una croce deposta sulle rovine di un altro forte austriaco. Si tratta dello Spitz Verle, scavato nella roccia della cima, a picco sul precipizio. Per la sua posizione strategica e la funzione di osservatorio (guarda la mappa in fondo), era chiamato "L'occhio degli Altipiani". Fu sottoposto a furiosi bombardamenti dell'artiglieria italiana.
 
Alcune scritte incise, forse dell'epoca (il pavimento sottostante non esiste più, non possono essere stati i turisti). Si può leggere FRANCO e sotto una data.
Dentro si formano le stalattiti...
 Finalmente sotto la croce.
Si può vedere il Gruppo del Brenta sullo sfondo, coperto dalla Paganella e dalla Cima Canfedin, a destra due denti del "tridente" di Trento.
 




Visualizzazione ingrandita della mappa
foto scattate con una Fujifilm FinePix Z100fd
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